9 Dicembre 2021
La visita della prostata, i miti da sfatare
Di Giuseppe Celentano
Nonostante la conclamata importanza della visita urologica con l’esplorazione digito-rettale, ancora oggi è considerata da molti uomini un vero e proprio taboo.
Le due principali domande che i pazienti si pongono sono due. La prima è: perché ho bisogno di sottopormi a questo tipo di valutazione? La risposta è molto semplice, il cancro della prostata è solitamente sospettato sula base della esplorazione rettale e dal valore dell’antigene prostatico specifico (meglio conosciuto come PSA).
La maggior parte dei tumori della prostata è localizzato nella zona periferica e può essere rilevato dalla visita urologica. In circa il 20% dei casi il cancro della prostata viene rilevato tramite una esplorazione digito-rettale sospetta, indipendentemente dal valore del PSA stesso.
Possiamo dire quindi che la prevenzione maschile trova il suo culmine nell’esplorazione digito-rettale appropriata, e permette una diagnosi precoce con maggiore possibilità di trattamento della patologia.
La seconda domanda molto comune nelle consultazioni urologiche è se la visita è dolorosa o meno. Anche qual la risposta è molto semplice. Grazie all’utilizzo di gel piuttosto di crema anestetica, un corretto “counseling” del paziente e la sua collaborazione, la visita urologica pare completamente innocua e senza ripercussione futura.